lunedì 20 marzo 2006
Dublino: Paddy day
Bene ragazzi, siamo arrivati alla terza pagina del mio diario (come lo ha chiamato Giuseppe) dublinese. Solitamente la terza pagina di un quotidiano è la più importante, ovviamente dopo la prima e dopo quella con le signorine con le tette da fuori, non è questo il caso…È primavera anche in Irlanda: difatti c’è un raggio di sole che penetra le amiche nuvole; decisamente un netto miglioramento. Vi dovevo la descrizione della festa di St. Patrick, Paddy day. Come sapete l’irlanda è un paese molto religioso e la festa ha ricalcato la cultura di questo allegro popolo. Al mattino sfilata allegorica stile putignano a carnevale e per tutto il giorno fiumi e fiumi e fiumi di birra di tutti i colori e le razze. Le preghiere per San Patrizio non sono state attualmente rilevate. Ve ne renderò conto successivamente. Ma non c’è niente da stupirsi perché ho capito che qui la birra è una religione e quindi chi si fa una pinta è come se recitasse l'Ave Maria. Ho visto gente con in mano delle collanine formate da tante pietroline: è il rosario alcolico. Devono bere tante birre quanti sono i sassolini. E infatti quelli sono i più religiosi. Si vede chiaramente che vagano per le strade in cerca di redenzione e li distingui per il loro zigzagare in cerca sempre della retta via che difficilmente riescono a mantenere e hanno gli occhi della sofferenza, proprio per questo si sentono costretti a vagare da una chiesa all’altra. A Dublino c’è un quartiere, il Temple Bar, fatto di sole chiese per questi integralisti della religione. In questi luoghi si segue uno stile più americano, tipo canti di speranza e inni alla divinità. Li senti cantare a tutte le ore: è molto toccante. Anche qui i sacerdoti sono vestiti in nero, l’unica differenza è che hanno una scritta sulla maglia: Guinness, che sarà la loro preghiera preferita. L’altro giorno sono stato in una chiesa in cui le preghiere se le producono da sé. Altra caratteristica delle chiese dublinesi sono le tipiche bizzoche, le viatidd, diremmo noi. Ho notato diverse differenze con le bizzoche del sud italia. Come le nostre, anche le perpetue di Dublino pregano molto, solo che qui vi ho già detto come si prega…Sembrano invasate e durante le funzioni credo abbiano il ruolo di impersonificare il male, infatti si dimenano come se fossero indemoniate e ti avvicinano come farebbe il diavolo tentatore e più pregano e più si indemoniano. A fine funzione molti fedeli si raccolgono nel cosiddetto sonno sul marciapiede, credo sia una pratica che serva allo spirito, tipo rifiuto delle comodità, stile francescani. C’è solo una cosa che non capisco e cioè il motivo per cui le chiese affollate vengano qui definite, traducendo, “Puttanai”. Forse sono qui da troppo poco tempo per capire. Questo potrebbe essere il racconto di ogni week end, ecco perché non si è ben intuito cosa c’è di diverso nella festa di St. Patrick, va beh…misteri d’Irlanda.Veniamo a me. Io sono ancora disoccupato, ma dovrò essere chiamato per colloqui in call center, nel frattempo è piovuto dal veneto uno stage in una azienda che fa analisi non meglio precisate. Se mi vogliono me lo faranno sapere in settimana, solo che un diario veneto sarebbe decisamente meno interessante. Sto per prendere casa o ostello e oggi andrò a fare il giro delle farmacie del centro.Devo uscire perché il sole odierno non me lo posso perdere: è così raro.Vi abbraccioPaolo
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