mercoledì 19 dicembre 2007
mercoledì 28 novembre 2007
La mia tre giorni a Madrid
Beh, quando le ferie arrivano, inaspettate ed apparentemente inutili, bisogna certo impreziosirle. Ecco perchè non ho avuto alcun dubbio e sono partito. Madrid la scelta, un po' per il mio amore per la Spagna, un po' perchè ho potuto sfruttare una promozione Vueling: Roma Fiumicino- Madrid 57 euri a/r. Da bari a roma mi sono mosso col treno ok, che ultimamente non è più così ok. 19 euri l'andata di martedì, 29 il ritorno domenicale.
Ho telefonato ad una pensione più o meno in centro a Madrid, zona malasaña, dove pago una singola con bagno 25 euri a notte: hostal Cartagenera. La prenotazione avviene solo per telefono. La signora con cui ho parlato non capisce l'italiano, non parla inglese e mi risponde solo in spagnolo, ma ascolta paziente il mio itagnolo. Ho bisogno di una individual con baño per tre notti. Ha capito, o meglio ho capito che ha capito e sono contento, ma un dubbioso brivido sulla vacillante prenotazione mi percorrerà la schiena fino a Madrid.
Il viaggio è quasi organizzato, scarico la zingaguida, compro la lonely planet e sono pronto per partire.
MARTEDI
La sveglia suona alle 03.30. Peccato che io, però, mi sono addormentato sul divano davanti alla TV e quindi quella, la sveglia, suona inutilmente. Fortunatamente ho con me il telefonino su cui avevo già predisposto la sveglia d'emergenza dieci minuto dopo. Colazione-doccia-pipì-pupù-bagaglio ormai rigorosamente a mano-documenti-tutto-pronto.
Mio padre paziente mi accompagna in stazione. Il treno parte puntuale e arriverà con 10 minuti di ritardo, puntuale. Accanto a me viaggia un tipo che è già al telefono: sono le 5 del mattino, con chi cazzo parli: è una lei, sarà la fidanzata. Poi finalmente chiude, ma ritelefona, e non a lei. Nelle mie fantasie sta chiamando l'amante, ma non è così, è un amico, uno che gli deve risolvere un problema di contabilità: alle sei meno dieci. Boh. Quando smette di parlare posso finalmente concentrarmi sul mio sedile e pensarlo letto. Non è daccordo con me la tipa che mi è davanti che ascolta in cuffia, ma noi attorno ne subiamo le note, un vecchio cd della Pausini, forse il primo, quello di Marco. Quando abbassa il volume posso rilassarmi e lasciarmi portare a Roma dal treno. L'aereo parte domani. Oggi cazzeggio e poi mi faccio ospitare per la notte da mio fratello Danilo.
MERCOLEDI
Altra crudele sveglia. L'aereo parte da FCO alle 10.15. Vado a Termini. Partirà un regionale di lì. Invece no: primo errore. Da termini solo leonardo express che costa 11 euri, il doppio di un regionale con l'unico vantaggio che non fa fermate. Solo ora mi rendo conto che sarei dovuto andare a tiburtina e prenderlo di là il treno per l'aeroporto di fiumicino. Ma tant'è...Prendo la mia postepay e faccio il biglietto. In mezz'ora sono in aeroporto, raggiungo il terminal B. In pochi minuti ho già esaurito le operazioni di check-in.
In aeroporto fa un caldo bestia e la fila per il controllo diventa davvero pesante. Qualcuno stamattina ha pure evitato di lavarsi. Ovviamente non ho con me la bustina trasparente per i liquidi e quindi tolgo dalla valigia il dentifricio ed il liquido per le lenti a contatto, li mostro al controllo e li reinfilo in valigia. Caffè-cornetto e giornale. Saliamo a bordo.
L'aereo parte con mezz'ora di ritardo. Le complicate condizioni climatiche rendono il volo piuttosto divertente. Io leggo il solito Rolling Stone in spagnolo che si trova sempre sugli aerei Vueling.
Atterraggio senza applauso e sono all'aeroporto di Barajas, T4. E' l'ora di pranzo, recupero un paninozzo dal mio bagaglio, mi cibo e scendo verso la fermata della Metro. Bello sto aeroporto. Mi servo della macchinette automatiche per l'abbonamento dieci corse. Costo 7,40 euri, validità 1 anno. La macchinetta non accetta la postepay e vabbù, ma non accetta nemmeno il bancoposta e non vabbù. Ho moneta, me ne servo.
Le gentili signorine del punto info mi hanno fornito una cartina di Madrid che si rileverà abbastanza inutile perchè poco precisa, insomma le vie te le devi inventare. Più o meno si vedo no i monumenti che emergono da 'ste stradine senza nome. Cartina bocciata. Utile invece quella delle linea della metropolitana. Prenderò la linea 8 fino al capolinea, da lì incrocio la 10 fino a Tribunal e poi la 1 per una sola fermata, l'ultima: Gran Via. La metropolitana di madrid ha 12 linee, tutte funzionanti dalle 06.00 alle 01.30.
Finalmente emergo davvero a Madrid, la giornata è spettacolare (sarà sempre così). E la Gran Via è davvero grande. attorno a me palazzi più o meno sfarzosi: Edificio Metropolis, Edificio della telefonica che è il mio punto di riferimento. Già da casa ho imparato la strada per la pensione: facile. Arrivo in 5 minuti: calle de la puebla. La pensione che ritenevo più o meno in centro mi sembra abbastanza in centro: ottimo direi. Doccia, mi cambio e sono fuori. Dedicherò il pomeriggio ad una visita globale a piedi, tuttavia, essendo mercoledì ho come obiettivo principale Palacio Real perchè si entra gratis. Decido di intraprendere la Gran Via verso Plaza de España, seguendo a ritroso un itinerario suggerito dalla Lonely. Il mio incedere curioso e dinoccolato si blocca dinanzi a qualche squarcio da immortalare. Plaza de España non è come quella di Roma, due foto alla statua di Cervantes e via. Punto dritto al palazzo Reale, sbaglio tre volte strada, mi ritrovo sul fiume e capisco che sono andato oltre. Non conviene molto sbagliare strada a Madrid, troppe salite e i polpacci ne risentono. Rivago tranquillo per strade sconosciute ed inutili quando, un po' all'improvviso, un po' a culo mi ritrovo davanti a sto Palazzo enorme e sfarzosissimo. L'apoteosi per la mia nikon. Sette, otto scatti, di lato, di schiena, contro sole, contro vento, un kamasutra di foto, perchè non si riesce a beccarlo bene con un solo clic. Contento del mio lavoro cerco l'ingresso. Oggi è mercoledì e i cittadini europei entrano gratis, salvo cerimonie ufficiali. Infatti. Cerimonia ufficiale. E che sfiga! vabbè tornerò. Continuo la mia vuelta e vedo un paio di chiese, tra cui la cattedrale e poi, mi calo ne La Latina, dove iglesia dopo iglesia, mi fermo in un caffè per una meritata pausa. Ormai ho deciso: il centro me lo faccio a piedi tutto oggi. Beh, più o meno, ma ho ancora voglia di camminnare e quindi riprendo. Mi piace il quartiere dove mi trovo adesso, è medievale, molto vivo ed allora me lo guardo random, salgo poi ridiscendo, fotografo, poi mi siedo a guardare quell'orrenda cartina che mi hanno dato in aeroporto, poi riprendo, poi massaggio i polpacci, poi mi accorgo che sono nuovamente davanti a Palacio Real. Scopro solo adesso la piazza difronte al palazzo: è plaza de Oriente, gustosa. Dal lato opposto della piazza rispetto al gigantesco palazzo ci sono una serie di eleganti case e di baretti niente male, un po' costosi però. Mi limito alle foto di rito e riproseguo random. Il vento che prima mi accarezzava le guance adesso le schiaffeggia, decido quindi che l'itinerario anarchico deve terminare qui: adesso mi organizzo e punto dritto verso calle major perchè voglio vedere la piazza. Camminando deciso mi fermo perchè alla mia destra si apre una piazzettina carina carina. Si tratta di Plaza de la Villa. Scopro di trovarmi difronte al municipio (ayuntamento), accanto Casa de Cisneros e dall'altro lato Casa de los Lujanes un edificio più o meno gotico, tra i più antichi di Madrid. Proseguendo sulla strada principale sempre a destra c'è uno degli ingressi di Plaza Major. Eh sì, è proprio grandiosa. E' una piazza chiusa da questi palazzi maestosi, uno dei quali presenta la facciata completamnete affrescata, al centro il solito uomo a cavallo, si tratta di Filippo III, che commissionò la costruzione della piazza all'inizio del '600. Tutt'intorno una serie di caffè con gli immancabili tavolini esterni. Qui dove la gente si ferma ora a chiacchierare, fino alle soglie del 1800 si eseguivano le terribili autodafè...leggo che la piazza è stata anche teatro di corride, quindi sempre di simpatici eventi! Anche qui le foto si sprecano da millanta posizioni. Il mio girovagare estremo si conclude in puerta del Sol. Ora che sono al centro della Spagna posso definitivamente riposarmi e pensare a mangiare, non prima di aver fotografato il simbolo di madrid la Estatua del oso y del Madroño, cioè un orso appoggiato ad un corbezzolo. ma che cazzo è un corbezzolo? Fortuna vuole che lì davanti ci sta un gruppo di Italiani e la loro guida, che spiega. Quando traduce il nome della statua e dice "corbezzolo", tutti annuiscono. Ma solo io non lo conosco? visto così mi sembra un incrocio fra un cavolo e una quercia. Scioglierò il mio dubbio solo in Italia, e tutt'ora, nelle notti di luna piena ancora mi sveglio e penso all'orso che annusa il corbezzolo...
GIOVEDÌ
Dedicato principalmente alla visita del Prado: e qui pochi commenti perchè non sono un artista nè un critico e quindi non avrei le giuste parole per definire la maestosità del museo e delle opere che contiene. Ci sono rimasto dentro più di sei ore, ma davvero piene e ci sarei rimasto ancora un po' per rivedere Velazquez, Goya, El greco, Bosch (anche a me come a molti è rimasto negli occhi il giardino delle delizie).
ingresso 6 euri, audioguida (fondamentale) 3.50. nessuna riduzione per gli over 25 anche se come me riportano ancora la scritta studente universitario sulla carta d'identità. arrivo alle 10,30 e non faccio nessuna fila per entrare, quando esco è già buio, mi dirigo verso il centro, gironzolo senza meta. A sera sono dalle parti di plaza de S. Ana e becco un locale dove suonano dal vivo.
VENERDÌ
Visita al thyssen: 10 euri (6 per il ticket, 4 per la guida)-incredibile. Si tratta di una immensa collezione privata piuttosto varia.
va dai ritratti del Ghirlandaio fino alla pop art e ad artisti moderni tipo Grosz (un paio di tele tra le più interessanti fra i contemporanei), passando per i fiamminghi, opere di Picasso, van gogh, Monet, l'ottimo Vernet e poi dipinti come la strage degli innocenti di van valckenborch e tanti tanti altri.
Esco davvero soddisfatto. sono meno stanco rispetto alla visita di ieri al prado e un po' triste perchè non riesco a vedere il reina sofia, ma mi rimane solo un giorno e mi faccio prendere dal daytrip a Toledo e quindi mi reco in stazione a prenotare. In realtà prendo la metro e mi fermo a la latina dove mangio al volo. Poi a piedi, ma la passeggiata nell'ultima parte non è granchè, verso atocha. mi incuriosisce il giardino tropicale all'interno della stazione e la comodità della stazione stessa: ristoranti, punto info, punto accoglienza, biglietteria: tutto funziona benissimo. i bagni fanno abbastanza schifo.
Mi dirigo verso la biglietteria. Io che devo prenotare un viaggio per il giorno successivo prendo il bigliettino salva-coda ed attendo che mi chiamino. Chi invece deve acquistare un biglietto per il giorno stesso può fare la fila, che non mi sembra così lunga.
faccio un a/r che mi costa 13.80. Sola andata sarebbe costato 8.60. Potrei anche prendere il bus, più economico: ma io odio l'autobus. Bene domani a Toledo. Mi rimane uno spicchio di luce e da calciofilo decido di andare a guardare, almeno esternamente il Santiago Bernabeu. Una foto, tanto da poter dire "l'ho visto". Giunto che sono dinanzi alla struttura scopro, grazie ai bagarini che mi assalgono ogni sette-otto passi, che domani c'è una partita, gioca la Spagna, contro la Svezia: ultima giornata per le qualificazioni agli europei. L'orario è buono alle 22 horas, sarò già tornato da Toledo. Compro il biglietto in biglietteria perchè sti bagarini chi li conosce, e vado, ma dove vado? ho ancora un obiettivo lontano e nascosto ma interessante: Ermita de San Antonio de la Florida, ovvero una chiesetta sulle rive del Manzanarre, più o meno alle spalle del palazzo reale, dove è sepolto Goya e dove si possono ammirare, gratuitamente, splendidi affreschi dell'artista. Andata by metro, fermata principe pio e poi camminata di 15 minuti circa. Ritorno affascinante tutto a piedi, per mia scelta. La passeggiata, che esalta la mia vis fotografica, tocca palazzo reale, plaza de Oriente (bellissima di sera), fino a plaza lavapies e plaza S. Ana e in giro come al solito senza meta, difatti mi ritrovo a mangiare in un posto qualsiasi. La serata la passo dalle parti della mia pensione, zona Malasaña. è una zona molto rock, e mi piace.
SABATO
Lascio la stanza. La gentile signora della pensione mi fa il favore di tenersi la maleta, la valigia, per l'intera giornata. In realtà in stazione ci sono degli armadietti per i bagagli e sono aperti dalle 6,30 alle 22,30. i costi sono pure bassini e variano a seconda della grandezza dell'armadietto che si sceglie (2.40/3.00/4.50). Arrivo ad Atocha in anticipo e mi accorgo che faccio in tempo a prendere il treno precedente a quelo che io ho prenotato. Mi fiondo in biglietteria e mi fanno un cambio gratuito, perchè c'è ancora posto. partiamo in perfetto orario, arriviamo in trenta minuti. Treno comodo, oltre che veloce. Scendo e Toledo appare meravigliosa sin dalla stazioncina. Io, come la gran parte dei turisti sul treno, scelgo di salire a piedi verso la città vecchia. Saranno 10 minuti di piacevole cammino su un ansa del fiume, il Tago. sono le undici del mattino e fa freddo, anche se il sole splende. Finalmente attraverso il fiume e sono nel borgo storico, ancora strade ripide fino a giungere a Plaza de Zocodover che rappresenta un centro tattico più che geografico di Toledo. qui posso sfruttare il bagno del mc Donald's e chiedere una cartina della città al punto info. esiste un trenino che fa un bel giro, io l'ho rifiutato ed ho preferito come al solito camminare. Toledo è artistica tutta e si può vedere bene in una giornata intera. Si paga (dai 0.60cents ai 2.40euri) per entrare ovunque, tuttavia ci sono varie chiese, compresa una sinagoga dove si entra gratis il sabato pomeriggio e la domenica mattina. la visita alla cattedrale costa 6 euri. Passeggio e fotografo, comincia a fare caldo e verso l'ora di pranzo mi ritrovo disteso su un muretto a strapiombo sul fiume a prendere il sole. Quando mi metto a cercare un posto in cui mangiare, mi accorgo che ci sono tanti ristoranti a menù fisso, soprattutto per le vie principali, ma poi cercando in viuzze più nascoste ci si imbatte anche in qualche cerveceria che fa più al caso mio. Qualche tapas, una birrozza e via. Segnalo, perchè più d'uno me ne ha parlato bene, un ristorante che non ho provato, La Abadia. Poi fatemi sapere. la vuelta di toledo continua. Vi consiglio di entrare nella Iglesia de santo Tomè (1.50 euri) soltando per vedere il dipinto di El Greco. Entrate insieme ad un gruppo organizzato soltanto per beccarvi la spiegazione della guida. Imperdibile il quartiere ebraico, la juderia e soprattutto visitate la Sinagoga del Transito. Di lì poi preseguo tenendo a sinistra il fiume e mi imbatto in tante altre chiese, chiesette, monasteri, musei. A naso mi lascio incuriosire e quindi entro, altre volte guardo e passo. la lonely mi suggerisce di cercare anche l'unica moschea rimasta in piedi a Toledo. in realtà è una mezza delusione perchè c'è veramente poco in piedi e la moschea te la devi immaginare. Ripiego verso plaza de zocodover, mi volto e saluto Toledo con gli occhi pieni d'arte, sono in stazione stanco e soddisfatto. Rientro a Madrid attorno alle 19, ho la partita alle 22, il problema della valigia: eh sì perchè nello stadio quella non entra. Dopo varie riflessioni, decido di portare il bagaglio in aeroporto. Al T4 così come al T1 ed al T2 c'è la consigna, aperta h24. costo 2.75. riprendo la metro, mi fermo al santiago bernabeu e in meno di 15 minuti sono all'interno. Non mi dilungo, ma i calciofili capiranno le mie sensazioni. Solo un consiglio. Mi vesto così come Totò e Peppino andarono a milano per cercare la malafemmina. Gravissimo errore. in piccionaia, lì dove sono collocato, ci sono delle maxi stufe da 100milioni di watt caldissime. Mi spoglio, mi godo lo spettacolo con un orecchio a Scozia-Italia, mi faccio fotografare da un giapponese. A fine gara saluto madrid in un bar nei pressi dello stadio in cui si erano riuniti molti tifosi svedesi, qualche tifoso spagnolo ed un italiano, io, a festeggiare. Ultima birra, la più amara, e poi via a dormire in aeroporto, domattina torno in italia. il terminal 4 è nuovissimo e vuotissimo. si può dormire bene. ma io non chiudo occhio e quindi gironzolo annoiato chiacchierando col tipo del bar, aperto tutta notte. poi il volo. Ciao Madrid, tornerò per vedere il Guernica.
Ho telefonato ad una pensione più o meno in centro a Madrid, zona malasaña, dove pago una singola con bagno 25 euri a notte: hostal Cartagenera. La prenotazione avviene solo per telefono. La signora con cui ho parlato non capisce l'italiano, non parla inglese e mi risponde solo in spagnolo, ma ascolta paziente il mio itagnolo. Ho bisogno di una individual con baño per tre notti. Ha capito, o meglio ho capito che ha capito e sono contento, ma un dubbioso brivido sulla vacillante prenotazione mi percorrerà la schiena fino a Madrid.
Il viaggio è quasi organizzato, scarico la zingaguida, compro la lonely planet e sono pronto per partire.
MARTEDI
La sveglia suona alle 03.30. Peccato che io, però, mi sono addormentato sul divano davanti alla TV e quindi quella, la sveglia, suona inutilmente. Fortunatamente ho con me il telefonino su cui avevo già predisposto la sveglia d'emergenza dieci minuto dopo. Colazione-doccia-pipì-pupù-bagaglio ormai rigorosamente a mano-documenti-tutto-pronto.
Mio padre paziente mi accompagna in stazione. Il treno parte puntuale e arriverà con 10 minuti di ritardo, puntuale. Accanto a me viaggia un tipo che è già al telefono: sono le 5 del mattino, con chi cazzo parli: è una lei, sarà la fidanzata. Poi finalmente chiude, ma ritelefona, e non a lei. Nelle mie fantasie sta chiamando l'amante, ma non è così, è un amico, uno che gli deve risolvere un problema di contabilità: alle sei meno dieci. Boh. Quando smette di parlare posso finalmente concentrarmi sul mio sedile e pensarlo letto. Non è daccordo con me la tipa che mi è davanti che ascolta in cuffia, ma noi attorno ne subiamo le note, un vecchio cd della Pausini, forse il primo, quello di Marco. Quando abbassa il volume posso rilassarmi e lasciarmi portare a Roma dal treno. L'aereo parte domani. Oggi cazzeggio e poi mi faccio ospitare per la notte da mio fratello Danilo.
MERCOLEDI
Altra crudele sveglia. L'aereo parte da FCO alle 10.15. Vado a Termini. Partirà un regionale di lì. Invece no: primo errore. Da termini solo leonardo express che costa 11 euri, il doppio di un regionale con l'unico vantaggio che non fa fermate. Solo ora mi rendo conto che sarei dovuto andare a tiburtina e prenderlo di là il treno per l'aeroporto di fiumicino. Ma tant'è...Prendo la mia postepay e faccio il biglietto. In mezz'ora sono in aeroporto, raggiungo il terminal B. In pochi minuti ho già esaurito le operazioni di check-in.
In aeroporto fa un caldo bestia e la fila per il controllo diventa davvero pesante. Qualcuno stamattina ha pure evitato di lavarsi. Ovviamente non ho con me la bustina trasparente per i liquidi e quindi tolgo dalla valigia il dentifricio ed il liquido per le lenti a contatto, li mostro al controllo e li reinfilo in valigia. Caffè-cornetto e giornale. Saliamo a bordo.
L'aereo parte con mezz'ora di ritardo. Le complicate condizioni climatiche rendono il volo piuttosto divertente. Io leggo il solito Rolling Stone in spagnolo che si trova sempre sugli aerei Vueling.
Atterraggio senza applauso e sono all'aeroporto di Barajas, T4. E' l'ora di pranzo, recupero un paninozzo dal mio bagaglio, mi cibo e scendo verso la fermata della Metro. Bello sto aeroporto. Mi servo della macchinette automatiche per l'abbonamento dieci corse. Costo 7,40 euri, validità 1 anno. La macchinetta non accetta la postepay e vabbù, ma non accetta nemmeno il bancoposta e non vabbù. Ho moneta, me ne servo.
Le gentili signorine del punto info mi hanno fornito una cartina di Madrid che si rileverà abbastanza inutile perchè poco precisa, insomma le vie te le devi inventare. Più o meno si vedo no i monumenti che emergono da 'ste stradine senza nome. Cartina bocciata. Utile invece quella delle linea della metropolitana. Prenderò la linea 8 fino al capolinea, da lì incrocio la 10 fino a Tribunal e poi la 1 per una sola fermata, l'ultima: Gran Via. La metropolitana di madrid ha 12 linee, tutte funzionanti dalle 06.00 alle 01.30.
Finalmente emergo davvero a Madrid, la giornata è spettacolare (sarà sempre così). E la Gran Via è davvero grande. attorno a me palazzi più o meno sfarzosi: Edificio Metropolis, Edificio della telefonica che è il mio punto di riferimento. Già da casa ho imparato la strada per la pensione: facile. Arrivo in 5 minuti: calle de la puebla. La pensione che ritenevo più o meno in centro mi sembra abbastanza in centro: ottimo direi. Doccia, mi cambio e sono fuori. Dedicherò il pomeriggio ad una visita globale a piedi, tuttavia, essendo mercoledì ho come obiettivo principale Palacio Real perchè si entra gratis. Decido di intraprendere la Gran Via verso Plaza de España, seguendo a ritroso un itinerario suggerito dalla Lonely. Il mio incedere curioso e dinoccolato si blocca dinanzi a qualche squarcio da immortalare. Plaza de España non è come quella di Roma, due foto alla statua di Cervantes e via. Punto dritto al palazzo Reale, sbaglio tre volte strada, mi ritrovo sul fiume e capisco che sono andato oltre. Non conviene molto sbagliare strada a Madrid, troppe salite e i polpacci ne risentono. Rivago tranquillo per strade sconosciute ed inutili quando, un po' all'improvviso, un po' a culo mi ritrovo davanti a sto Palazzo enorme e sfarzosissimo. L'apoteosi per la mia nikon. Sette, otto scatti, di lato, di schiena, contro sole, contro vento, un kamasutra di foto, perchè non si riesce a beccarlo bene con un solo clic. Contento del mio lavoro cerco l'ingresso. Oggi è mercoledì e i cittadini europei entrano gratis, salvo cerimonie ufficiali. Infatti. Cerimonia ufficiale. E che sfiga! vabbè tornerò. Continuo la mia vuelta e vedo un paio di chiese, tra cui la cattedrale e poi, mi calo ne La Latina, dove iglesia dopo iglesia, mi fermo in un caffè per una meritata pausa. Ormai ho deciso: il centro me lo faccio a piedi tutto oggi. Beh, più o meno, ma ho ancora voglia di camminnare e quindi riprendo. Mi piace il quartiere dove mi trovo adesso, è medievale, molto vivo ed allora me lo guardo random, salgo poi ridiscendo, fotografo, poi mi siedo a guardare quell'orrenda cartina che mi hanno dato in aeroporto, poi riprendo, poi massaggio i polpacci, poi mi accorgo che sono nuovamente davanti a Palacio Real. Scopro solo adesso la piazza difronte al palazzo: è plaza de Oriente, gustosa. Dal lato opposto della piazza rispetto al gigantesco palazzo ci sono una serie di eleganti case e di baretti niente male, un po' costosi però. Mi limito alle foto di rito e riproseguo random. Il vento che prima mi accarezzava le guance adesso le schiaffeggia, decido quindi che l'itinerario anarchico deve terminare qui: adesso mi organizzo e punto dritto verso calle major perchè voglio vedere la piazza. Camminando deciso mi fermo perchè alla mia destra si apre una piazzettina carina carina. Si tratta di Plaza de la Villa. Scopro di trovarmi difronte al municipio (ayuntamento), accanto Casa de Cisneros e dall'altro lato Casa de los Lujanes un edificio più o meno gotico, tra i più antichi di Madrid. Proseguendo sulla strada principale sempre a destra c'è uno degli ingressi di Plaza Major. Eh sì, è proprio grandiosa. E' una piazza chiusa da questi palazzi maestosi, uno dei quali presenta la facciata completamnete affrescata, al centro il solito uomo a cavallo, si tratta di Filippo III, che commissionò la costruzione della piazza all'inizio del '600. Tutt'intorno una serie di caffè con gli immancabili tavolini esterni. Qui dove la gente si ferma ora a chiacchierare, fino alle soglie del 1800 si eseguivano le terribili autodafè...leggo che la piazza è stata anche teatro di corride, quindi sempre di simpatici eventi! Anche qui le foto si sprecano da millanta posizioni. Il mio girovagare estremo si conclude in puerta del Sol. Ora che sono al centro della Spagna posso definitivamente riposarmi e pensare a mangiare, non prima di aver fotografato il simbolo di madrid la Estatua del oso y del Madroño, cioè un orso appoggiato ad un corbezzolo. ma che cazzo è un corbezzolo? Fortuna vuole che lì davanti ci sta un gruppo di Italiani e la loro guida, che spiega. Quando traduce il nome della statua e dice "corbezzolo", tutti annuiscono. Ma solo io non lo conosco? visto così mi sembra un incrocio fra un cavolo e una quercia. Scioglierò il mio dubbio solo in Italia, e tutt'ora, nelle notti di luna piena ancora mi sveglio e penso all'orso che annusa il corbezzolo...
GIOVEDÌ
Dedicato principalmente alla visita del Prado: e qui pochi commenti perchè non sono un artista nè un critico e quindi non avrei le giuste parole per definire la maestosità del museo e delle opere che contiene. Ci sono rimasto dentro più di sei ore, ma davvero piene e ci sarei rimasto ancora un po' per rivedere Velazquez, Goya, El greco, Bosch (anche a me come a molti è rimasto negli occhi il giardino delle delizie).
ingresso 6 euri, audioguida (fondamentale) 3.50. nessuna riduzione per gli over 25 anche se come me riportano ancora la scritta studente universitario sulla carta d'identità. arrivo alle 10,30 e non faccio nessuna fila per entrare, quando esco è già buio, mi dirigo verso il centro, gironzolo senza meta. A sera sono dalle parti di plaza de S. Ana e becco un locale dove suonano dal vivo.
VENERDÌ
Visita al thyssen: 10 euri (6 per il ticket, 4 per la guida)-incredibile. Si tratta di una immensa collezione privata piuttosto varia.
va dai ritratti del Ghirlandaio fino alla pop art e ad artisti moderni tipo Grosz (un paio di tele tra le più interessanti fra i contemporanei), passando per i fiamminghi, opere di Picasso, van gogh, Monet, l'ottimo Vernet e poi dipinti come la strage degli innocenti di van valckenborch e tanti tanti altri.
Esco davvero soddisfatto. sono meno stanco rispetto alla visita di ieri al prado e un po' triste perchè non riesco a vedere il reina sofia, ma mi rimane solo un giorno e mi faccio prendere dal daytrip a Toledo e quindi mi reco in stazione a prenotare. In realtà prendo la metro e mi fermo a la latina dove mangio al volo. Poi a piedi, ma la passeggiata nell'ultima parte non è granchè, verso atocha. mi incuriosisce il giardino tropicale all'interno della stazione e la comodità della stazione stessa: ristoranti, punto info, punto accoglienza, biglietteria: tutto funziona benissimo. i bagni fanno abbastanza schifo.
Mi dirigo verso la biglietteria. Io che devo prenotare un viaggio per il giorno successivo prendo il bigliettino salva-coda ed attendo che mi chiamino. Chi invece deve acquistare un biglietto per il giorno stesso può fare la fila, che non mi sembra così lunga.
faccio un a/r che mi costa 13.80. Sola andata sarebbe costato 8.60. Potrei anche prendere il bus, più economico: ma io odio l'autobus. Bene domani a Toledo. Mi rimane uno spicchio di luce e da calciofilo decido di andare a guardare, almeno esternamente il Santiago Bernabeu. Una foto, tanto da poter dire "l'ho visto". Giunto che sono dinanzi alla struttura scopro, grazie ai bagarini che mi assalgono ogni sette-otto passi, che domani c'è una partita, gioca la Spagna, contro la Svezia: ultima giornata per le qualificazioni agli europei. L'orario è buono alle 22 horas, sarò già tornato da Toledo. Compro il biglietto in biglietteria perchè sti bagarini chi li conosce, e vado, ma dove vado? ho ancora un obiettivo lontano e nascosto ma interessante: Ermita de San Antonio de la Florida, ovvero una chiesetta sulle rive del Manzanarre, più o meno alle spalle del palazzo reale, dove è sepolto Goya e dove si possono ammirare, gratuitamente, splendidi affreschi dell'artista. Andata by metro, fermata principe pio e poi camminata di 15 minuti circa. Ritorno affascinante tutto a piedi, per mia scelta. La passeggiata, che esalta la mia vis fotografica, tocca palazzo reale, plaza de Oriente (bellissima di sera), fino a plaza lavapies e plaza S. Ana e in giro come al solito senza meta, difatti mi ritrovo a mangiare in un posto qualsiasi. La serata la passo dalle parti della mia pensione, zona Malasaña. è una zona molto rock, e mi piace.
SABATO
Lascio la stanza. La gentile signora della pensione mi fa il favore di tenersi la maleta, la valigia, per l'intera giornata. In realtà in stazione ci sono degli armadietti per i bagagli e sono aperti dalle 6,30 alle 22,30. i costi sono pure bassini e variano a seconda della grandezza dell'armadietto che si sceglie (2.40/3.00/4.50). Arrivo ad Atocha in anticipo e mi accorgo che faccio in tempo a prendere il treno precedente a quelo che io ho prenotato. Mi fiondo in biglietteria e mi fanno un cambio gratuito, perchè c'è ancora posto. partiamo in perfetto orario, arriviamo in trenta minuti. Treno comodo, oltre che veloce. Scendo e Toledo appare meravigliosa sin dalla stazioncina. Io, come la gran parte dei turisti sul treno, scelgo di salire a piedi verso la città vecchia. Saranno 10 minuti di piacevole cammino su un ansa del fiume, il Tago. sono le undici del mattino e fa freddo, anche se il sole splende. Finalmente attraverso il fiume e sono nel borgo storico, ancora strade ripide fino a giungere a Plaza de Zocodover che rappresenta un centro tattico più che geografico di Toledo. qui posso sfruttare il bagno del mc Donald's e chiedere una cartina della città al punto info. esiste un trenino che fa un bel giro, io l'ho rifiutato ed ho preferito come al solito camminare. Toledo è artistica tutta e si può vedere bene in una giornata intera. Si paga (dai 0.60cents ai 2.40euri) per entrare ovunque, tuttavia ci sono varie chiese, compresa una sinagoga dove si entra gratis il sabato pomeriggio e la domenica mattina. la visita alla cattedrale costa 6 euri. Passeggio e fotografo, comincia a fare caldo e verso l'ora di pranzo mi ritrovo disteso su un muretto a strapiombo sul fiume a prendere il sole. Quando mi metto a cercare un posto in cui mangiare, mi accorgo che ci sono tanti ristoranti a menù fisso, soprattutto per le vie principali, ma poi cercando in viuzze più nascoste ci si imbatte anche in qualche cerveceria che fa più al caso mio. Qualche tapas, una birrozza e via. Segnalo, perchè più d'uno me ne ha parlato bene, un ristorante che non ho provato, La Abadia. Poi fatemi sapere. la vuelta di toledo continua. Vi consiglio di entrare nella Iglesia de santo Tomè (1.50 euri) soltando per vedere il dipinto di El Greco. Entrate insieme ad un gruppo organizzato soltanto per beccarvi la spiegazione della guida. Imperdibile il quartiere ebraico, la juderia e soprattutto visitate la Sinagoga del Transito. Di lì poi preseguo tenendo a sinistra il fiume e mi imbatto in tante altre chiese, chiesette, monasteri, musei. A naso mi lascio incuriosire e quindi entro, altre volte guardo e passo. la lonely mi suggerisce di cercare anche l'unica moschea rimasta in piedi a Toledo. in realtà è una mezza delusione perchè c'è veramente poco in piedi e la moschea te la devi immaginare. Ripiego verso plaza de zocodover, mi volto e saluto Toledo con gli occhi pieni d'arte, sono in stazione stanco e soddisfatto. Rientro a Madrid attorno alle 19, ho la partita alle 22, il problema della valigia: eh sì perchè nello stadio quella non entra. Dopo varie riflessioni, decido di portare il bagaglio in aeroporto. Al T4 così come al T1 ed al T2 c'è la consigna, aperta h24. costo 2.75. riprendo la metro, mi fermo al santiago bernabeu e in meno di 15 minuti sono all'interno. Non mi dilungo, ma i calciofili capiranno le mie sensazioni. Solo un consiglio. Mi vesto così come Totò e Peppino andarono a milano per cercare la malafemmina. Gravissimo errore. in piccionaia, lì dove sono collocato, ci sono delle maxi stufe da 100milioni di watt caldissime. Mi spoglio, mi godo lo spettacolo con un orecchio a Scozia-Italia, mi faccio fotografare da un giapponese. A fine gara saluto madrid in un bar nei pressi dello stadio in cui si erano riuniti molti tifosi svedesi, qualche tifoso spagnolo ed un italiano, io, a festeggiare. Ultima birra, la più amara, e poi via a dormire in aeroporto, domattina torno in italia. il terminal 4 è nuovissimo e vuotissimo. si può dormire bene. ma io non chiudo occhio e quindi gironzolo annoiato chiacchierando col tipo del bar, aperto tutta notte. poi il volo. Ciao Madrid, tornerò per vedere il Guernica.
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